È inutile far finta di nulla

Quando udrete guerre e rumori di guerre, non vi turbate…
(Marco 13,7)

È inutile far finta di nulla: viviamo in una situazione sempre più inquietante, oscurata da nuvoloni di tempesta. Il cinismo dei governanti – spiace dirlo, di tutti i governanti – sembrano guidare il mondo lungo il piano inclinato della guerra generalizzata (quelle locali sono sempre in atto, tra il disinteresse generale: l’Asia e intere regioni dell’Africa non fanno mai notizia).
Ciascuno e ciascuna ha le proprie convinzioni e passioni, ma, a prescindere dalle simpatie politiche o religiose personali, a ogni telegiornale irrompono nelle nostre cene informazioni drammatiche: Ucraìna, Palestina… sempre più spesso non indicano più nomi di regioni geografiche o di Stati, ma buchi neri dell’anima.
Eppure Gesù dice “non vi turbate”, che potrebbe essere anche reso con “non fatevi prendere dal panico”.
Sembrerebbe un invito all’indifferenza, al fatalismo, a lasciar scorrere tutto, come se nulla fosse importante. Peggio ancora, queste parole potrebbero darci la falsa impressione che il cristiano, la cristiana si possano disinteressare di quel che succede attorno a loro, nel mondo, perché proiettati già oggi in un’altra dimensione, fuori dal marciume del quotidiano.
Ma è l’opposto: queste pagine di Marco 13 ci rivolgono un forte richiamo ad essere attenti a ciò che ci circonda, lasciando che una terribile domanda venga sollevata, una domanda che ci riguarda: il mondo è davvero solamente dolore e sopraffazione?
No, non è così, e non è solamente questione di percezione. Gesù ci ricorda che c’è sempre spazio per piccoli o grandi gesti di pace e riconciliazione. È vero, è difficile vederli, forse è il nostro spavento che ci fa come da velo che impedisce di riconoscerli.
Ma con la sue azioni e le sue parole Gesù ci ha invitato a cercali e poi a sostenerli, a praticarli.
Il mondo in cui viviamo è bellicoso, quando la violenza irrompe ce ne accorgiamo con terrore: ma Dio ha vinto tutto questo.
Questa vittoria non è un evento “magico”, che accade indipendentemente da noi e dalle nostre azioni: ha anche a che fare con la nostra capacità empatica, fondata alla certezza che ci dà la fede, dalla forza che deriva dal sapere che lo Spirito Santo ci ispira.
Gesù ci invita a vivere e proclamare questo messaggio: ricercare e praticare con ostinazione piccoli gesti di dolcezza che fanno sì che uno sprazzo di Regno di Dio possa essere già intravisto, nonostante tutto.

Past. Gregorio Plescan

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